lunedì 7 settembre 2015

Forget "me" and think of "WE" - Hip hop kemp 2015

Avete presente quando, dopo che vi capita una bella cosa, ma così bella da non riuscire a credere che sia capitato a voi e avete addosso quella sensazione di "sdoppiamento"?
 E vi guardate indietro ed è come guardare qualcun altro e non voi stessi? 
Io mi sento così ogni volta quando torno dal hip hop kemp. Mi sento che il corpo è da una parte, mentre l'anima altrove, che osserva il tutto. 
Avreì voluto scrivere questo resoconto, come tutti i giornalisti professionali, descrivendo solo ciò che è successo in maniera oggettiva, ma proprio non riesco a metterci di mezzo le mie emozioni e osservazioni. Quindi anche quest'anno vada per il classico "racconto".




La mia avventura col kemp inizia per la prima volta l'anno scorso. 
(e qui potete leggere tutto)
Quest'anno ho deciso di rifarla e avevo anche deciso di iniziarla mesi e mesi prima, ma chi conosce la mia natura sa che se non faccio tutto all'ultimo minuto esaurendomi, non sono io. Dunque decido di andare ad uno dei festival più grandi e importanti d'Europa, appena rientrata dalla scorsa edizione, ero rimasta troppo gasata da non tornarci. A giugno inizio a prenotare tutto. N.B. Consiglio sempre di prenotare il prima possibile, perchè i prezzi dei biglietti, aerei e altri mezzi sono molto più bassi, e per spendere soldi a caso avrete ben 4 giorni lì.


Arrivato il tanto atteso giorno della partenza, la felicità mi impedisce di ragionare. Salgo sul mio kempbus e il confine tra realtà e surreale si fa sempre più sottile. Ho scritto tanto in passato sui kempbus, su quanto è bello e vantaggioso viaggiare utilizzandoli. Musica in sottofondo, rigorosamente hip hop che richiama la line up di quest'anno; persone che ti abbracciano... Tutto questo mi fa sentire nuovamente a casa.
Dopo 6 orette di viaggio, che volano, scendo e prendo il taxi, ma prima ovviamente arriva la fase in cui io "combatto" simpaticamente col tassista: "Quanto per il Cernigov? 300? No è troppo, prendo il prossimo. Cosa ha detto? Vanno bene 200? Ok, andata." Nel corso dei 4 giorni passati al kemp, mi è sembrato di viaggiare con chiunque, tassisti che non dicevano una parola, quelli che si accollavano per dividere le spese, quelli ti facevano lo sconto perchè "sei simpatica, dai" o quelli che vivevano in Repubblica ceca, erano nati in Croazia, ma parlavano italiano. Ho capito che là fuori, nel mondo c'è gente di gran lunga più complicata di me.


(live Android Asteroid)


Dopo qualche sistematina in hotel vado direttamente al festivalpark. Ritiro il mio libretto con la line up per segnare "gli eventi" a cui avreì partecipato. Il libretto mi colpisce perchè è semplice, minimale direì con una bella scritta: Enjoy your life in peace and love.
E' mercoledì quindi iniziamo col warm up party, durante il quale iniziano ad esibirsi i primi artisti come: Adroid Asteroid, che onestamente non conoscevo, ma sono stati una piacevole scoperta o Soulboy, che rappresentava l'Italia e Mykill Mers dagli Stati Uniti. Al kemp spesso capita, che i partecipanti ci vengono solo per far festa, per divertirsi. Hradec Kralove è ospitale al punto da dimenticare tutto, anche di partecipare ai concerti. Ma una cosa è certa, chi lo fa, li ricorderà per un bel pò, perchè gli artisti si nota da un chilometro, che danno il 100% in quelle circostanze. La serata passa così, tra un concerto e l'altro, tra una chiaccherata, un sorso di birra o kofola e un morso del famoso langos.


Il primo giorno ufficiale inizia con una bella moment per colazione, che assieme ad altri farmaci per il mal di testa sarà la vostra migliore amica in quei giorni. 
Il primo concerto della giornata che seguo di sfuggita è quello di Wlodi, rapper polacco, membro dei Molesta Ewenent. Caso vuole che capito giusta giusta in tempo per il mio pezzo preferito "Wiedzialem, ze tak bedzie". Lasciatemelo dire: CHE CULO! 
Poi corro nel hangar per il live del super napoletano Francesco Paura, che aveva già il mio pieno rispetto a livello artistico, ma al kemp, dopo qualche chiacchirata, si è guadagnato anche quello a livello umano.



Dopo il live entro per la prima volta dentro l'area press. E lì mi si apre un mondo. Sembra un sogno, non tanto perchè posso vedere gli artisti da più vicino, ma perchè finalmente posso lanciare il mio zainetto e lasciarlo lì senza paure. Fiuuu che sollievo! 
In lontananza intravedo Evidence, che sarà il prossimo a salire sul palco. Un nome, una garanzia. Non mi sembra nemmeno il caso di descrivere il suo live. 
Dopo vedo Reverie. Sono incantata da lei da un sacco di tempo e vederla finalmente, per me è stato come rivedere una cara amica a distanza di tempo, amica che però non avevo mai conosciuto prima. E' gentilissima. Ci abbracciamo, fa un disegno sul quaderno al mio amico e ci raccomanda di venire al suo live.
Detto fatto. Sono lì. Lei vedendomi mi saluta con la mano felice di rivedermi. Il suo lato dolce e divertente esce anche sul palco, salta, si diverte, fa divertire, le scappa qualche lacrimuccia, perchè ci vede super affezionati a lei. E' stato tutto... WOW!


Prima delle 22 arriva la ciliegina sulla torta, il live più atteso del giorno. 
Un pò perchè lo stile del artista è leggermente diverso dal contesto, un pò perchè del suo album si è parlato tanto, un pò perchè è il membro della Shady Records, casa discografica di Eminem. Sto parlando ovviamente di Yelawolf. 
Prima incrocio il suo Dj, Dj Klever. Facciamo in tempo a farci una foto insieme, gli faccio i complimenti per il look e lui ricambia. A me avevano già convinta solo con la loro presenza, davvero. Ma anche il live è da 10 e lode
. Tanta grinta, tanti microfoni incendiati, altrettanti lanciati in aria. Per non parlare del fatto, che in quei momenti avevo più birra addosso, che nello stomaco. Con "Let's Roll" ci scateniamo, con "Best Friend" la pelle d'oca. Sapevo che Yelawolf fosse capace come rapper, lo seguo da quando ho visto il suo freestyle nel 2010 su youtube, ma che fosse anche un bravo cantante? Dopo il live lo aspettiamo sotto il camerino invano, si prende solo i cd da firmare. Firma solo "Love Story", coloro che gli hanno consegnato "Radioactive" ricevono il cd indietro senza l'autografo. Motivo? Spiegato durante la chiacchirata che si è fatto con la mia amica, l'intervista uscirà a breve, ma io vi svelo che lui semplicemente odia quel cd, si è dovuto adattare alle esigenze della casa discografica ed è una semplice raccolta dei singoli che non lo rappresentano per nulla. Che dire, rispetto.


Il secondo giorno inizia come quello precedente. Al kemp ci sentiamo già al completo, sono arrivati tutti ed è strapieno di gente ovunque. A me sembra però, che più siamo e più la situazione è tranquilla, c'è più complicità tra i kempers. Iniziano anche tutte le attività, tutti i contest di break, quello di freestyle, quello di basket. C'è chi gioca a calcetto, chi passa e fa la battuta: "Ecco gli italiani che anche al kemp giocano a calcio", chi preferisce il ping pong e chi come me, si dondola un pò sull'altalena e gioca con lo scivolo. Che dire, non ci si annoia. E' impossibile. Trovi un amico in ogni persona che ti sta di lato.



Inizia di nuovo la corsa da un hangar all'altro. Prima vado a vedere Quebonafide, per il quale non ho mai nutrito grande simpatia. Ma ho cambiato idea, giovane, professionale, live ottimo. Quest'anno per la prima volta sono andata nel "ghetto" - ovvero il campeggio normale, che io definisco un festival apparte. E chi incontro? Sempre lui circondato da tanti polacchi a fare freestyle. Faccio qualche scatto e scappo al live di Ensi. Il tempo di riposarsi, che le ore volano e inizia il live di Hopsin. Forse sto abusando in questo post della parola "live" ma va bene così. Hopsin, Hopsin, Hopsin...uomo 30enne con la spensieratezza e il senso dell'umorismo di un ragazzino! Ad un certo punto si è messo LETTERALMENTE a camminare sulle persone stando in equilibrio, perchè lanciarsi semplicemente in mezzo alla folla dal palco è troppo mainstream. Dopo vedendolo in un area a cui non avevo accesso, lo chiamo, anzi me lo chiama il grande Tony e lo manda da me per farci fare una foto insieme. La prima: esce male. "La rifacciamo?", chiedo con gli occhi da bambi, lui ovviamente accetta e indaga "è uscita male? ma sei uscita male tu o io?", ridiamo e ce la rifacciamo.


Classe '95 e tante skills. E' il turno di Joey Badass. Il ragazzino che quando vedi sul palco l'unica cosa che hai da dire è "E' giusto che sia lì, è quello il suo posto." - e così mi sento di riassumere il tutto.
 E' il secondo giorno e mi sembra una routine aspettare artisti fuori dal camerino, il record è di Joey, 1 ora e mezza. Tante volte mi dicevo nella testa "no ragazzi, vi abbandono, mi arrendo, me ne vado". Ma poi ero la prima ad incoraggiare il prossimo a restare e non mollare. Alla fine siamo rimasti in tre. Noi tre abbiamo la foto con lui. Grazie a me. Anzi grazie ad un amico di Joey che gentilmente mi ha chiesto che stessi facendo, gli ho fatto presente le nostre intenzioni e... L'ha fatto uscire. LUI. Con una grossa felpa nera che gli copriva tutto il viso, con un tè caldo in mano, tutto infreddolito. Mi ha fatto quasi tenerezza. 


La serata si conclude alla perfezione, perchè mi cullo dolcemente nel hangar ascoltando la voce di Akua Naru. Una delle mie artiste femminili preferite, cosa c'è di meglio prima di cadere nel sonno profondo in hotel?


L'ultimo giorno al kemp è sempre un misto tra "oddio sto per partire, sta per finire tutto, mi viene da piangere" e "calmati e goditi gli ultimi instanti, gli ultimi concerti".
I concerti in questione sono: Gang Starr Foundation, Kontrafakt, che ormai sono di casa e ci accompagnano ogni anno, Dope d.o.d, Prhyme, Ghostface Killah e Mobb Deep.
Prhyme, che dire, ho finalmente realizzato il mio sogno e ho abbracciato Dj Premier.
Ho finalmente sentito anch'io i due olandesi più pazzi dei Dope D.O.D.
Ho realizzato un altro sogno sentendo dal vivo "Da mystery of chessboxin" dei Wu tang Clan e facendomi una foto ricordo con Ghostface.
E infine non pensavo che l'avrei mai detto, perchè prima di sentirli, mi sono informata e mi hanno detto TUTTI che fanno i live scadenti, ma devo smentire e dire che i Mobb Deep live valgono ancora. Io li rivedreì molto volentieri. La giornata è stata intensa, bellissima.


Si ritorna a casa di nuovo con tante cose da raccontare agli amici, con tante foto da stampare e appendere alla parete dei ricordi, con parole nuove imparate in tutte le lingue del mondo, con 100 richieste d'amicizia su facebook e soprattutto tante, tante emozioni nel cuore.
Spero che il sole del kemp ci illumini per tutto l'anno.
Con amore, Karo.


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